Il circuito del Montenero

XII° CIRCUITO DEL MONTENERO
COPPA CIANO (31 Luglio 1932)

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"Tazio
a Quercianella
Nuvolari
a Livorno"

a cura di Luigi Ciompi
Estate 2001
Ardua e vibrante lotta di campioni sul Circuito del Montenero per la vittoria nella XII Coppa Ciano
L’attenzione degli sportivi di tutta Italia è rivolta in questa settimana, alla riva Labronica, dove sul classico e difficile circuito del Montenero si effettua la XII Coppa intitolata a Costanzo Ciano, l’Eroe di Buccari, l’insonne e infaticato ministro delle Comunicazioni.
Il Circuito del Montenero è uno dei più severi d’Italia, selezionatore per eccellenza di uomini e di macchine; che richiede, per essere dominato, mezzi meccanici perfetti ed una guida solidamente sicura, conscia delle responsabilità immense che l’arduo percorso sollecita e conscia anche della importanza della gara, valida per la classifica del campionato assoluto della categoria corsa.
Dopo Monza e Reims, dopo il Nurburg Ring specialmente dopo quest’ultimo che per la sua configurazione presentava maggiori difficoltà di quelle che erano state vittoriosamente superate nella prova italiana e in quella francese, le “Alfa” monoposto 2700, la grande rivelazione dell’annata, muoveranno alla conquista del “Montenero”.
Tazio Nuvolari, il vincitore dello scorso anno, il corridore che ha raccolto il maggior numero di successi nel 1932, non lascierà certo nulla di intentato per aggiudicarsi anche la “Ciano”. Col mantovano sarà a Livorno il vincitore della “Milla Miglia” e della “Pontedecimo-Giovi” Borzacchini né mancheranno Campari e il livornese Cortese, né tanto meno tutti gli uomini della Scuderia Ferrari fra i quali Pietro Taruffi superbo vincitore della Montenero motociclistica disputatasi domenica passata il quale piloterà una Alfa 2300 cmc..
La formidabile rappresentanza dell’ “Alfa” sarà completata da Caracciola il vincitore del “Gran Premio di Germania” il più popolare dei guidatori tedeschi, l’uomo che messo in libertà dalla Mercedes è passato, quest’anno, sotto i colori della grande Casa Milanese.
La “Maserati”, presente con le sedici cilindri a Monza, trionfatrice del “Gran Premio del Decennale a Roma, assente a Reims e partecipante al “Nurburg Ring” con la nuova 1100, invierà al Montenero le sue poderose 2800, alla cui guida saranno Fagioli, Ernesto Maserati, Ruggeri.
Le Bugatti non diserteranno dalla battaglia che ha per sfondo il Montenero. I due piloti di punta del costruttore italo-alsaziano: Varzi e Chiron, saranno sicuramente presenti alla “Ciano” e anche se la partecipazione delle Bugatti non sarà ufficiale, ciò non significherà che le azzurre macchine non prenderanno il “via”. Varzi e Chiron hanno dei conti da liquidare con gli “alfisti” e se il circuito Livornese non è quello ideale per fare scendere sulla pista le 4990, esso potrebbe salutare vittoriosa la maneggevole e potente 2300.
Al “Montenero” non è facile superare i cento all’ora e non è con la sola superiorità, sia pure ben netta, del mezzo meccanico che si può conseguire il successo. La guida ha una parte preponderante nella corsa livornese ed è per questo che si può star sicuri di assistere ad un altro duello emozionante fra Nuvolari, Caracciola, Borzacchini da una parte, e Varzi, Chiron e forse o Divo o Williams dall’altra. Ma fra l’“Alfa” e la “Bugatti” spunta minacciosa la “Maserati” di Fagioli, che ha già scritto il suo nome nel libro d’oro della “Ciano”. Non andavamo errati, dunque nell’affermare che l’intensa attenzione e il più alto interesse di tutte le folle sportive d’Italia si svolgeranno alla XII Coppa Ciano, in questa settimana che segue altre settimane di vittoria, e di superbe affermazioni. E’ superfluo aggiungere quali, siano i nostri voti alla vigilia della grande prova. Su le piste internazionali, sui circuiti di Francia, di Germania, del Belgio, sulle affocate spiagge marocchine, dappertutto dove le possenti macchine d’Italia si sono misurate con quelle straniere, hanno strappato, con impetuosa violenza, con vigorosa passione la vittoria, in una affermazione incontrastata di supremazia. Il Circuito del Montenero ci farà rivivere ore di passione, e farà palpitare i nostri cuori in una nuova sicura conquista di primato; che è conquista del lavoro, della forza, della disciplina, del genio d’Italia.

(Da “R.A.C.I.” Settimanale dell’Automobilismo Italiano N°31 Anno VI, 31 Luglio 1932)

XII CIRCUITO DEL MONTENERO - COPPA CIANO (1932)
La Coppa Ciano sul Circuito del Montenero

Senza sollevare soverchia emozione, interessante quanto può essere interessante, per la grande massa degli spettatori, una gara nella quale le posizioni stabilitesi quasi automaticamente nei primi venti chilometri di corsa rimangano tali e quali, salvo un lieve spostamento fra il terzo e il quarto, fino alla conclusione, si è svolta anche la XII Coppa Ciano al Montenero.
Ha vinto, naturalmente, Tazio Nuvolari, che è oggi indiscutibilmente il pilota più forte sotto tutti i riguardi, come forma e come morale; secondo è stato quella specie di alter ego che è per il mantovano famosissimo il rotondetto, sorridente, fotogenico Borzacchini; terzo, all’ultimo momento, ai danni di Achille Varzi, che su dieci giri nove ne condusse in terza posizione, il pacioccone dell’Alfa Romeo, il rubicondo quintalesco canoro Campari.
Quarto, si è detto, Achille Varzi con la Bugatti, dopo aver occupato per 180 chilometri la terza posizione. Poi quinto Piero Taruffi, sesto Pietro Ghersi, settimo Antonio Brivio, ottavo D’Ippolito, tutti e quattro della Scuderia Ferrari, tutti e quattro su Alfa Romeo 2300 otto cilindri; nono Balestrero pure su Alfa Romeo 2300 e decimo ed ultimo classificato sulla distanza massima dei 200 chilometri Luigi Castelbarco su Maserati 2500.
Nella classe 1100 identica o quasi (tenuto conto delle minori proporzioni) vicenda.
Due Maserati 4 cilindri monoposto iscritte, due Maserati dopo il primo giro ai primi due posti, due Maserati ai primi due posti alla conclusione. Primo e brillantissimo Domenico Cerami, secondo Francesco Matrullo, ambedue nettamente al di sopra degli altri per le doti di quel piccolo gioiello ch’è la “Maseratina” quattro cilindri monoposto.
In ambedue le classi di vetture i record crollati: quello sulla distanza totale e sul giro ad opera dei due vincitori della giornata: Nuvolari e Cerami.
Niente cronaca da fare. Al 1°giro ecco l’ordine di passaggio: Nuvolari, Borzacchini, Varzi, Campari, Taruffi, Ghersi, Brivio, D’Ippolito. Al 5° stesso ordine senza alcun mutamento; al 9° idem e idem anche al 10° salvo il superamento di Varzi da parte di Campari, un po’ per il velocissimo finale del “Negher”, un po’ per l’eccessiva confidenza di Varzi e un troppo accentuato suo rallentamento finale.
Nella classe 1100 ancora meno da dire. Primo giro: Cerami, Matrullo, Pratesi, Ruggeri e Del Re. Quinto giro stesse posizioni salvo il ritiro di Ruggeri (Maserati 8 cilindri 1100) e così fino all’ultimo.
Questa le vicende della XII Coppa Ciano al Montenero, gara ottimamente riuscita dal lato organizzazione e da quello propagandistico per la enorme folla che era accorsa a gremire ogni ordine di posti lungo il pittoresco e severo circuito del Montenero fra il verde della pineta e del mare e l’azzurro del cielo; ma gara che non ha eccessivamente emozionato per la semplice ragione che non vi è stata mai incertezza per il risultato: che tutto è filato liscio come un olio; che i corridori forse per questa, diremo così, fatalità di risultati, pur lottando gagliardamente come è buon costume in ogni caso dei nostri campioni, alla massa del pubblico possono anche aver data l’impressione di andare a spasso, come si dice.
E’ la sorte oramai che attende le ultime gare di questa stagione di corse; la sorte che deriva dalla troppo evidente superiorità delle Alfa Romeo su tutte le altre vetture in circolazione, delle Alfa Romeo non diciamo 2700, che non ci sarebbe niente di strano, ma anche delle 2300, come l'episodio Varzi Campari dimostra.
Non è, infatti, da pensare che Varzi domenica non abbia corso impegnandosi a fondo. Varzi ha cominciato col girare in 14’8” nel 1°giro: poi è sceso a 14’1”, poi a 13’57” per tre giri consecutivi, è risalito a 14’5” e a 14’6” al 6°e 7° è tornato a 13’57” all’8°, è risalito a 14’17” e a 14’27” al 9°e al 10°. Il Varzi è, dunque, andato forte, molto forte; ma Campari con la 2300 Alfa Romeo complessivamente è andato più forte di lui. Campari ha fatto registrare questi tempi: 14’22”; 14’06”; 14’02”; 14’07”; 13’59”; 13’57”; 14’03”; 13’8”; 14’01”. Al 5°giro fra Varzi e Campari correvano 36 secondi; 28 al 6°; 25 al 7°; 31 all’8° (quello nel quale Varzi segnava ancora 13’57” in confronto ai 14’03” di Campari). Al 9°giro Campari mangiava 19 secondi a Varzi (14’17” Varzi; 13’58” Campari). Al 10°avveniva l’inversione di posizioni per il 14’27” di Varzi e il 14’01” di Campari: 26 secondi di differenza che portavano Campari avanti di 12” sul conto totale.
La maggior regolarità di Campari, a parità di macchina volendo tenere conto del migliori tempi sul giro uguali per tutti e due, ha portato il “Negher” a regolare il classico Varzi, calato troppo negli ultimi due giri.
Quando le gare si svolgono nella maniera in cui si è svolto domenica il Montenero lo spettatore che è andato in tribuna per “emozionarsi” finisce per annoiarsi un poco.
E’ una esagerazione, s’intende, ma non si può dire che lo spettatore abbia tutti i torti: lo spettatore non è chiamato a soffermarsi sui particolari tecnici e vuole, prima della gioia della vittoria delle macchine e dei campioni cari, passare attraverso le piccole pene del dubbio. Se allo spettatore offrite uno spettacolo nel quale vi sia troppa netta, troppo viva l’impressione di superiorità di uno o più dei protagonisti, lo spettatore diventa snob: in cuor suo gongola se questa superiorità, come nel caso nostro, gli solletica l’orgoglio e l’ambizione, ma, di fuori, fa la faccia rassegnata di chi si annoia e trova che la gara è stata scialba, che non v’è stato interesse, che le Alfa Romeo, ecco, le Alfa Romeo... vanno troppo forte e che non c’è sugo. Se fosse il contrario Dio ci scampi con le lamentele, s’intende; ma la psicologia della folla è come le donne: più le conosci e meno le capisci.
Così domenica al Montenero. Eppure quanti episodi e quanta vivacità nella lotta! I tempi parlano per noi: Nuvolari in nove giri su dieci ha marciato sempre al di sotto del record assoluto sul giro stabilito nel 1931. Ecco questi tempi meravigliosi : 13’52”; 13’55”; 13’42” 2/5 (record); 13’45”; 13’45”; 13’47”; 13’54”; 14’02”; 13’54”; 13’53”. Ed ecco quelli di Borzacchini: 14’05”; 13’46”; 13’45”; 13’45”; 13’46”; 13’47”; 13’58”; 14’01”; 13’48”; 14’03”.
E fra i quattro piloti della Scuderia Ferrari?
Il miglior giro di Taruffi, il pilota migliore dei quattro: 14’01”; quello di Ghersi: 14’15”; quello di Brivio: 14’18”; quello di D’Ippolito: 14’36”.
Nella 1100: Cerami al terzo in 15’54” (vecchio record 16’14”); Matrullo: 16’05”.
Il miglioramento tecnico, dunque, dice meglio d’ogni altra cosa che la XII Coppa Ciano al Montenero, nella sostanza, è stata una gara di portata eccezionale.
La forma, per forma intendendo lo spettacolo, l’emozione, l’incertezza, il colpo di scena, tutte cose che piacciono al palato degli spettatori e lo stuzzicano e lo esaltano, è stata quella che è stata per le ragioni oramai note della troppo evidente superiorità delle Alfa Romeo 2700 e diciamo anche 2300 sulla base dei tempi forniti da Campari su tutte le altre vetture. Nel nostro caso sulla troppo sola Bugatti 2300 di Achille Varzi.
Dicevamo, in altra sede che le corse che ancora attendono prima della chiusura della stagione non potranno avere sotto questo aspetto sorte migliore: le Alfa Romeo vi correranno e vi vinceranno come hanno fatto fino ad oggi perché le Alfa Romeo sono di troppo superiori e creano un poco il vuoto intorno a loro. Non è necessario certo che si ripetano le ragioni tecniche di questa superiorità. Le sanno anche i gatti.
E’ lecito dolersi di questo? Non crediamo vi sia necessità di risposta a un simile interrogativo. Non ci si può dolere che in Italia siano costruite le più veloci, le più potenti, le migliori vetture da corsa del mondo.
Con un po’ di civetteria ci si può soltanto augurare che sorgano vetture in grado di rendere più aperte e più incerte le gare: per affiancare alla sostanza quel tanto di forma che non guasta mai...
E’ possibile avvenga questo? L’avvenire, dicevano gli antichi, è sulle ginocchia di Giove: senza andare fin lassù, a Livorno, Ch. Faroux ci diceva che in Francia anche Delage pensa di ritornare alle gare. I più o meno prossimi avversari di Alfa Romeo sarebbero nel 1933 dunque: Delage, Bugatti, Maserati e altri.
Vittorio Jano in un canto (ci par di vederlo) deve attendere come uno che sa il fatto suo. Si vedrà, comunque, cosa succederà.
Corrado Filippini

Le classifiche
Classe oltre 1100:
1. Nuvolari Tazio su Alfa Romeo 2700 che compie i venti giri del percorso pari a Km. 200, in 2h.18’19”2/5, alla media di Km. 86.753, record. (Record precedente: Nuvolari, 2h.23’40”, alla media di Km. 83.508);
2. Borzacchini Mario su Alfa Romeo 2700 in 2h.16’45”;
3. Campari Giuseppe su Alfa Romeo 2300 in 2h.20’38”;
4. Varzi Achille su Bugatti in 2h.20’52”;
5. Taruffì Piero su Alfa Romeo in 2h.24’30”;
6. Ghersi Pietro su Alfa Romeo in 2h.24’55”;
7. Brivio Antonio su Alfa Romeo in 2h.24’56”;
8. D’Ippolito su Alfa Romeo in 2h.27’44”;
9. Balestrero Renato su Alfa Romeo in 2h.38’57”;
10. Castelbarco Luigi su Maserati in 2h.39’45”;
Rondina su O. M. fermato al nono giro.
Giro più veloce, il terzo, di Nuvolari in 13’42”1/5, alla media di Km. 87.570. (Record precedente: Varzi in 14’ e 3/5 alla media di Km. 85.652).

Categoria fino a 1100:
1. Cerami Domenico su Maserati 1100 che copre gli otto giri, pari a Km. 160, in 2h.08’29”, alla media di Km. 74.715, record. (Precedente record: Premoli in 2h.14’3”,alla media di Km. 71.632);
2. Matrullo Francesco su Maserati 1100 in 2h.10’01”;
3. Pratesi su Salmson in 2h.13’33”;
4. Dal Re su Lombard in 2h.24’24”.
Giro più veloce, il terzo, di Cerami in 15’53”4/5 alla media di Km. 75.486. (Record precedente: 16’14” Premoli, alla media di Km. 73.922).

(Dall’ “Auto Italiana” 10-20 Agosto 1932)

 
 
 
 
  XII CIRCUITO DEL MONTENERO - COPPA CIANO (1932)
Nuvolari su Alfa Romeo ancora trionfa vincendo la XII Coppa Ciano sul Circuito del Montenero.

Tazio Nuvolari ha definitivamente conquistato la coppa challenge del R.A.C.I. nella Coppa Ciano, vincendo, domenica scorsa, anche la XII edizione della bella gara toscana organizzata con successo ognor crescente dall’Automobile Club di Livorno, sull’ormai notissimo circuito del Montenero che, in un’ incantevole cornice di luoghi, fra il mare e le verdi colline, mette a durissima prova l’abilità e la resistenza dei guidatori, oltre a collaudare molto severamente le macchine, in tutto il loro complesso meccanico. L’A.C. di Livorno aveva quest’anno, predisposto una organizzazione veramente grandiosa, che ha contribuito a rendere ancor più brillante l’esito della gara, alla quale hanno partecipato tutti i migliori guidatori italiani, e che si è svolta alla presenza di un pubblico enorme, e di moltissime autorità, fra le quali S. E. il ministro Ciano, con la consorte contessa Ciano, l’on. marchese avv. Pietro Parisio, Commissario del R.A.C.I., il podestà di Livorno conte E. Tonci, il Prefetto e il Segretario Federale di Livorno, S. E. Teruzzi, S.E. Martelli, il comm. Tron, presidente dell’A. C. di Livorno, l’on. Tringali Casanova, l’on. Lando Ferretti, l’on. Morelli, l’on. Gianferrari, il gr. uff. Vincenzo Florio, il comm. Castagneto, e molti altri.
Nel pubblico, gran numero dei villeggianti che gremivano le bellissime stazioni balneari della riviera, come Quercianella, ai quali l’A.C. di Livorno ha offerto un vibrante spettacolo di passione e di audacia sportiva, terminato con una nuova vittoria di Nuvolari che ha sensibilmente migliorato i record stabiliti nello scorso anno.
Nuvolari, dopo aver vinto la Targa Florio e il G.P. di Monaco, i Grandi Premi di Francia e d’Italia, e il Circuito Principe di Piemonte ad Avellino, ha aggiunto, in modo superbo, una nuova gemma alla sua collana di trionfi che nessun guidatore può vantare.
Il 1932 è stato per l’audacissimo mantovano, veramente un anno trionfale, per il gran numero di vittorie riportate al volante dell’Alfa 2300 e 2660 cmc.
Alla “Coppa Ciano”, al “via” dato dalla signorina Cempini, Nuvolari, insieme con Borzacchini, che pilotava lo stesso tipo di macchina è facilmente balzato al comando, assicurandosi in breve un netto vantaggio sugli inseguitori, battendo fin dall’inizio il record del giro, record migliorato anche da Borzacchini.
Varzi, al volante di una Bugatti 2300 cmc. ha cercato di tenersi nella scia dei dominatori, e per gran parte della corsa è riuscito a tenersi in terza posizione, ma verso la fine della gara ha dovuto leggermente diminuire l’andatura, e questo ha permesso a Campari, che era al quarto posto, di tentare vittoriosamente l’offensiva; e così il forte pilota milanese è riuscito a superare Varzi, completando il trionfo dell’Alfa Romeo, e battendo, con la sua 2300 la vettura di Varzi, di pari cilindrata.
Il secondo posto è stato conquistato da Mario Umberto Borzacchini, classificatosi a soli 26” da Nuvolari, dopo una corsa audace e veloce quanto quella del mantovano.
Quinto è giunto Taruffi il quale, nella domenica precedente, aveva vinto, sullo stesso circuito, la gara motociclistica.
Il vecchio record sul percorso apparteneva a Nuvolari alla media di Km. 83.508; quest’anno Nuvolari, con l'Alfa monoposto, ha elevato la media a km. 86.753, media superiore quella che costituiva il record del giro, appartenente a Varzi, alla media di km. 85.652.
Sul giro, quest’anno, Nuvolari si è aggiudicato anche il nuovo record, alla media di 87.570.
L’Alfa Romeo P3, dopo i trionfi di Monza, Reims e Adenau, non aveva ancora partecipato ad un circuito molto accidentato, e la sua corsa al Montenero era, dunque, seguita con particolare interesse da quanti attendevano di vedere confermate dai fatti le affermate caratteristiche di stabilità e tenuta, oltre che di velocità e potenza, della otto cilindri 2660 cmc.
La conferma non poteva essere migliore e più completa, poiché sul circuito di Livorno, eminentemente selezionatore, le due Alfa P3 partecipanti, si sono classificate prima e seconda, a pochi secondi di distacco l’una dall’altra.
Anche nella classe 1100 cmc. i record sono nettamente crollati, ed anche in questa classe il record sul percorso, di quest’anno, è superiore al record sul giro del 1931.
Il principe di Cerami, al volante della piccola Maserati 4 cilindri 1100 cmc., vero gioiello di fine meccanica automobilistica, si è infatti imposto su tutti gli altri concorrenti, dominando dall’inizio alla fine della gara, rivelandosi ancora una volta guidatore coraggioso e sicuro, e mettendo in rilievo ancor maggiore le grandi doti della vetturetta bolognese. Cerami ha compiuto il percorso a km. 74.715 di media, mentre il vecchio record apparteneva a Premoli alla media di km. 71.632, ha compiuto il giro a km. 75.486, superando notevolmente il precedente record che, pure apparteneva a Premoli, alla media di chilometri 73.922.
Non è, dunque, luogo comune affermare che la XII Coppa Ciano organizzata dall’A.C. di Livorno abbia avuto un successo veramente completo e lusinghiero, per i risultati sportivi raggiunti, per la grande folla che ha assistito alla manifestazione, per la nuova, clamorosa affermazione del l’automobilismo italiano.


LA CLASSIFICA
Classe oltre 1100 cmc.:
1. Nuvolari Tazio (Alfa Romeo 2700) che compie dieci giri, pari a km. 200 in 2h.18’19”2/5 alla media oraria di km. 86.573.
2. Borzacchini Mario Umberto (Alfa Romeo 2700) in 2h.18’45”;
3. Campari Giuseppe (Alfa Romeo 2300) in 2h.20’38;
4. Varzi Achille (Bugatti 2300) in 2h.20’52”2/5;
5. Taruffi Piero (Alfa Romeo 2300) in 2h.24’30”3/5;
6. Ghersi Pietro (Alfa Romeo 2300) in 2h.24’55”1/5;
7. Brivio Antonio (Alfa Romeo 2300 in 2h.24’56”1/5;
8. D’Ippolito (Alfa Romeo 2300) in 2h.27’44”1/5;
9. Balestrero (Alfa Romeo 2300) in 2h.38’57”;
10. Castelbarco (Maserati 2500) in 2h.50’45”.
Rondina (O. M.) fermato al nono giro.
Giro più veloce: il terzo, di Nuvolari in 13’42”1/5 alla media di chilometri 87.570.


Classe fino 1100 cmc.:
1.Principe Domenico Cerami (Maserati 1100) che compie gli otto giri pari a km. 160 in 2h.4’29”1/5 alla media di km. 74.715.
2. Matrullo in 2h.10’01” 3/5;
3. Pratesi (Salmson) in 2h.13’33”;
4. Del Re (Lombard) in 2h.22’24”.
Giro più veloce il terzo, del Principe Cerami, in 15’53”4/5 alla media di km. 75.486.

(Da “R.A.C.I.”, Settimanale dell’Automobilismo Italiano, N°32 Anno VI, 7 Agosto 1932)