Il circuito del Montenero

XI° CIRCUITO DEL MONTENERO
COPPA CIANO

   
Istituto luce

(2 Agosto 1931)

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"Tazio
a Quercianella
Nuvolari
a Livorno"

a cura di Luigi Ciompi
Estate 2001
XI CIRCUITO DEL MONTENERO - COPPA CIANO (1931)
I più forti campioni dell’automobilismo europeo al circuito del Montenero

Siamo già alla undicesima edizione del Circuito automobilistico del Montenero, che si intitola al nome glorioso dell’Eroe di Buccari, a Costanzo Ciano che ha donato il trofeo in palio nella grande prova motoristica di Livorno.
Il Circuito del Montenero è tra le più note manifestazioni internazionali, e questa notorietà mondiale è data da molti fattori tra i quali si possono enunciare, come principali, la perfetta organizzazione sempre predisposta dall’A.C. di Livorno, le ardenti battaglie che gli assi dei volante hanno combattuto sul circuito, e le caratteristiche del circuito stesso che tecnicamente è insuperabile perché con le sue salite e le discese, le aspre svolte e il tracciato sempre tormentato è un severo collaudatore della efficienza e potenza delle macchine e della valentìa e resistenza dei piloti.
A tutto ciò si aggiunga l’incanto stupendo dei luoghi: le tribune collocate a pochi metri dal mare che si frange, infinito, sugli scogli, e il nastro della strada che si snoda su per il Romito lungo la frastagliata costa, attraverso la profumata flora dell’Ardenza, sempre panoramicamente suggestivo, ora selvaggiamente bello, ora carezzevole e virgiliano.
Il fascino del Circuito del Montenero ha avuto, del resto, esaltazione dalla forte penna dell’on. Lando Ferretti il quale della corsa di Livorno scrisse:
“Amo il Circuito del Montenero per il ricordo di indimenticabili battaglie di uomini e di motori che ad ogni nuovo invito dell’A.C. di Livorno, sopra di esso cavallerescamente arditamente si impegnano. Amo, anche, questa contesa perché ogni altra supera nella bellezza dello sfondo paesistico anfiteatro grandioso della gara sportiva - e poiché tecnicamente presenta caratteristiche così varie da apparire, ad ogni competente completo. Ma, soprattutto, mi piace del Circuito, il significato ch’esso assume di esaltazione dello sport in quella Livorno che, coi suoi canottieri e i suoi schermidori, com’aquila vola nelle cronache sportive del mondo intero, nella nuova storia dell’Italia ardita e fascista”.
E quest’anno la organizzazione della gara è stata, la parte dell’A.C. di Livorno, ancora perfezionata.
Tutte le curve del Circuito sono state rettificate e sopraelevate in modo di consentire più alte velocità e il fondo stradale è completamente rinnovato ed ha subito una perfetta cilindratura e asfaltatura.
Le tribune sono state un po’ arretrate in modo da lasciare un’ampissima pista per il veloce passaggio dei concorrenti, e per rendere, insieme, più vasto e bello il panorama che si offrirà all’occhio ammirato degli spettatori i quali non sapranno se dedicare, maggiormente, la loro attenzione alla vertiginosa vicenda dei motori, od alla suggestione dei luoghi.
Altra importante innovazione predisposta dall’A.C. di Livorno è stata quella di innalzare nuove tabelle dei tempi in modo da perfezionare anche questo importante servizio per il quale, ed a ragione, il pubblico è esigente.
Il Circuito del Montenero è gara internazionale, valida per la classifica dei campionato italiano di velocità, e verrà disputato sul Circuito Ardenza Mare Montenero Savolano Castellaccio, che ha uno sviluppo di km. 20.
Alla corsa sono ammesse due Classi, fino a 1100 e oltre 1100 cmc.; le prime dovranno compiere 8 giri per un totale di km. 160 e le seconde 10 giri per complessivi 200 chilometri.
Una speciale classifica verrà fatta per la classe 1500 cmc ai fini del punteggio di campionato.
La corsa avrà inizio alle 15.30 del pomeriggio.
Ben 215 mila lire di premi in denaro dotano la corsa, oltre numerose Coppe, fra le quali la “Coppa Ciano”, e medaglie. Il primo assoluto avrà 100.000 lire. Molto ben suddivisi sono i premi così, che anche chi non vincerà, o non potrà finire la corsa, avrà possibilità di aggiudicarsi dei premi.
Le grandi prove internazionali fino ad oggi disputate hanno più che mai lasciata insoluta una questione di superiorità fra tre grandi marche europee; tra le Alfa Romeo, la Bugatti e la Maserati che si sono alternate alla vittoria.
Vedremo, oltre, naturalmente a molte altre marche, le vetture di queste tre case, ancora di fronte, al Montenero, in una avvincente lotta di supremazia.
Il Montenero è difficile; un circuito che chiude inesorabilmente ogni possibilità alla macchina che non sia perfetta ed al pilota che non sia un asso. È, dunque, la corsa ideale per tentare di far rifulgere un titolo di supremazia.
Per questo la corsa di domenica si presenta davvero trascinante, perché metterà in contesa macchine di altissima classe pilotate da uomini decisi a tutto osare per vincere.
Questa lotta serrata, cavalleresca, appassionante farà, probabilmente, crollare i record che appartengono a Fagioli ed a Nuvolari.
Fagioli, nel 1930, dopo un’aspra lotta con Varzi, poi costretto al ritiro, compì il percorso alla media di km. 87.666 e Nuvolari, con il suo impeto di travolgente audacia si aggiudicò il giro più veloce alla media di km. 92.211.

(Da “R.A.C.I.” Settimanale Dell’Automobil Club 1931)

XI CIRCUITO DEL MONTENERO - COPPA CIANO (1931)
Nuvolari su Alfa Romeo trionfa nella Coppa Ciano. Chiron secondo.
A Varzi il giro più veloce. Premoli vince la 1100 cmc.

Il Circuito del Montenero, severo, tortuoso, moventesi con infinite curve su per l’erta del monte, giù per ripide discese, lungo la rocciosa costa strapiombante sul mare, lussureggiante di profumata e verde flora, ha avuto, domenica scorsa, una fioritura davvero insolita: oltre centomila persone convenute da ogni parte per assistere alla XI Coppa Ciano, gara automobilistica internazionale e di campionato italiano, che si annunciava affascinante perché vedeva ancora di fronte, su un percorso terribilmente selezionatore, gli eterni emuli del Campionato 1931: Alfa Romeo, Bugatti e Maserati; Fagioli, Nuvolari e Varzi. E di fronte, su un Circuito che sembra creato, a bella posta, per mettere in evidenza le doti tecniche delle macchine e la virtuosità di guida dei piloti.
Fra le centomila e più persone che hanno assistito alla XI Coppa Ciano, moltissime autorità, fra le quali S. E. il Ministro delle Comunicazioni conte Costanzo Ciano di Cortellazzo, con la consorte contessa Carolina, S. E. il generale Teruzzi, Capo di Stato Maggiore della Milizia Nazionale; i Sottosegretari alle Comunicazioni on. Pennavaria, Pierazzi e Cao; l’on. Lando Ferretti capo dell’Ufficio stampa del Capo del Governo; S. E. l’on. prof. Martelli, il Prefetto S. E. Giovara con la gentile signora; il Podestà di Livorno conte cav. di gran croce avv. Marco Tonci Ottieri della Ciaia con la contessa Maria; il Presidente della Commissione Sportiva del R.A.C.I. gr. uff. Vincenzo Florio, il Comandante della Divisione gen. Stringa, il vice podestà colonnello comm. Carlo Senese Santoponte, il Preside della Provincia gr. uff. avv. Angelo Bonichi con la figlia signora Lanza, il Segretario Federale Comm. Avv. Cempini Meazzuoli con le gentili signora e signorina, il marchese Dino Perrone Compagni, il console generale comm. avvocato Trigali-Casanova, vice presidente del Tribunale Speciale, il console generale comm. Guidotti capo del XX Gruppo di Legioni, il console cav. uff. Cempini comandante l’88a Legione Milizia volontaria Sicurezza Nazionale, il Console Dino Rimediotti, capo di S.M. della Milizia Portuale, il Segretario della Federazione fascista di Firenze dott. Pavolini e molte altre che sono state ricevute dal Presidente e dagli altri dirigenti dell’A.C. di Livorno perfetto organizzatore della prova che ha avuto un successo grandioso, unanimamente e vivamente da tutti elogiato.
Oltre quaranta concorrenti hanno iniziato la corsa per la quale le partenze cono state date dalle signorina Livia Cempini Meazzuoli, figlia del Segretario federale.
La lotta si è subito delineata vivacissima e con essa il netto predominio degli uomini più valenti e delle macchine migliori che hanno potuto immediatamente emergere, date le caratteristiche del circuito.
Il record sul giro che, apparteneva a Nuvolari con 14’38”2/5 è irrimediabilmente crollato e nelle primissime posizioni si sono subito trovati, a trascurabile distacco l’uno dall’altro Varzi, Nuvolari, Fagioli, Chiron, Campari nelle grosse cilindrate, Premoli e Ferrari nelle 1100 cmc. Con il ritmo violento di gara incomincia anche, subito, la selezione e rapidamente molti concorrenti sono costretti al ritiro, assottigliando le file.
Varzi e Nuvolari rinnovano l’epico duello dello scorso anno che tiene la folla sospesa e tormentosamente ansiosa. Fra i due, Fagioli e Chiron si profilano minacciosi.
Ma Varzi viene tradito dai pneumatici e perde del tempo prezioso. Nuvolari assume decisamente il comando della corsa veloce, guidando con quella foga e quella irruenza che lo hanno reso l’idolo delle folle.
Chiron, visto che altri incidenti di pneumatici hanno fortemente ritardato Varzi, mettendolo nella impossibilità di poter aspirare al primo posto, forza l’andatura. Il perfetto stilista francese poco conosce il percorso, ma la sua guida impeccabile lo serve a meraviglia. Riesce a tallonare Nuvolari, poi a minacciarlo assai da vicino, a pochi secondi. Migliaia, diecine di migliaia di spettatori assistono alla lotta perigliosa, fremendo per il circuito difficilissimo. Ma Nuvolari non cede, e con un ultimo, vertiginoso, temerario guizzo finale taglia vittoriosamente il traguardo tra il delirante entusiasmo della folla che si ripaga della trepida ansia sopportata con una ovazione al Campione invitto che ha conquistato all’Alfa Romeo ed all’Italia un nuovo trionfo.
Nuvolari viene molto complimentato dalle autorità presenti, e in special modo da S. E Ciano, mentre irrompe sul traguardo Chiron, secondo a soli 43”4/5 di distacco dal vincitore.
Anche al campione francese va l’applauso caldo e cavalleresco dei presenti, applauso che diventa esaltazione quando Nuvolari e Chiron la cui ardente contesa è delineata dal brevissimo distacco che li separa in classifica, si abbracciano, commossi entrambi.
Ottimo terzo giunge Fagioli con la Maserati 2800 che ha compiuto, con la veloce macchina bolognese, una corsa da gran campione.
E gli applausi si ripetono, ancora, al suo arrivo, al giungere di Campari che pilota l’Alfa 3500 cmc. che ha retto il duro collaudo e che appare, quindi, a punto, e quando taglia il traguardo lo sfortunato Varzi che contro la sfortuna ha voluto dare nuova prova della sua valentia di guida stabilendo il nuovo record sul giro.
Nella 1100 cmc., egualmente, lotta ardentissima tra Premoli su Salmson e Ferrari su Talbot. Premoli, dopo aver tenuto il comando per molti giri è costretto ad arrestarsi per cambio di candele, e Ferrari passa al primo posto.
Ma il giovane lombardo si riprende vertiginosamente, agli ultimi metri, piomba sul rivale.
Mentre lo oltrepassa, le macchine si urtano, paurosamente, ma, per rara fortuna, senza conseguenze. Entrambi continuano e Premoli taglia per primo il traguardo con il distacco assolutamente minimo di 2”1/5 che fa accomunare i due nell’ordine del trionfo. A Premoli, invece, il pieno onore del giro più veloce.
Veramente brillante, nella 1100 cmc., la corsa di Matrullo che con grande audacia e sicurezza di guida ha supplito alla netta inferiorità dei suo meno meccanico.
La XI Coppa Ciano, splendidamente riuscita, ha confermato ancora una volta le sue caratteristiche di gara severa e selezionatrice. Soltanto il 30 per cento, circa, dei partiti si è classificato.
E dopo il trionfale esito della XI Coppa Ciano la lotta per il Campionato è più che mai aperta: Alfa e Maserati, Nuvolari e Varzi hanno lo stesso numero di punti.
Il Circuito del Montenero ha avuto il vanto di portare il più alto grado di equilibrio e di passione la disputa del campionato, alla Coppa Acerbo il compito di definirlo.


LA CLASSIFICA
Classe oltre 1100 cmc:.
1. Tazio Nuvolari (Alfa Romeo) che compie i 10 giri, pari a km. 200, in 2h.23’40”4/5 alla media di chilometri 83.518.
2. Chiron (Bugatti) in 2h.24’24”3/5;
3. Fagioli (Maserati) in 2h.26’48”2/5;
4. Campari (Alfa Romeo) in 2h.27’27”2/5;
5. Varzi (Bugatti) in 2h.28’56”2/5;
6. Cortese (Alfa Romeo) in 2h.33’32”;
7. D'Ippolito (Alfa Romeo) in 2h.38’39”;
8. Taruffi (Itala) in 2h.39’19”2/5;
9. Castelbarco (Bugatti) in 2h.39’36”2/5;
10. Carraroli (Alfa Romeo) in 2h.42’02”2/5.
Giro più veloce: il 9°di Varzi in 14’0” e 3/5 alla media di km. 85.652 (record).
Ritirati: Biondetti al 10°giro; Ghersi al 10°giro; Janock al 10°giro; Ruggeri al 10°giro; Severi al 1°giro; Bertolucci al 7°giro; Gazzabini al 6°giro; Giuliai al 1°giro; Catalani al 5°giro; Borzacchini al 2°giro; Klingen al 1°giro; Boni al 10°giro; Di Vecchio al 1°giro; Calzolari al 5°giro; Cerami al 2°giro; Minozzi al 4°giro; Romani al 6°giro.

Classe fino a 1100 cmc.:
1. Premoli Luigi (Salmson) che compie gli otto giri pari a Km. 160 in 2h.14’03”2/5; alla media di Km. 71.632.
2. Ferrari (Talbot), in 2h.14’05”3/5;
3. Matrullo (Salmson), in 2h.16’39”4/5;
4. Pratesi (Salmson), in 2h.16’55”;
5. Cioni (Fiat), in 2h.27’51”.

Giro più veloce: il 7° di Premoli in 16’14” alla media di Km. 73.922 (record).
Ritirati: Casali al 6°giro; Lorenzoni al 1°giro; Arsiello al 1°giro; Jeroniti al 3°giro; Rossi al 5°giro; Savelli al 4°giro; Terigi al 6°giro; Platé al 3°giro; Giorgi al 3°giro.

(Da “R.A.C.I.”, Settimanale Dell’Automobil Club Italiano, n°32 Anno V, 9/8/1931)

 
 
  XI CIRCUITO DEL MONTENERO - COPPA CIANO (1931)

Niente di nuovo sotto il sole. Cioè una vittoria per l’Alfa Romeo e una sconfitta, che non disonora, per Bugatti e per Maserati. E’ la vicenda che continua e minaccia di continuare ancora, fintanto che le tre marche rivali rimarranno nelle condizioni attuali. Oggi prima l’Alfa Romeo, domani la Bugatti o la Maserati a seconda del caso o degli eventi a favore dell’una o dell’altra; a seconda dei circuiti e della disposizione dei corridori.
È molto lontano il tempo in cui le corse si potevano vincere da lontano o con tranquillante superiorità. Oggi per il corridore la vita, come si suol dire, è molto dura.
Si vince per un soffio, come per un soffio si perde; e per avere probabilità non basta aver la macchina in ordine e marciare forte: occorre non avere il più piccolo arresto, né gomma che ceda, né candela, né altro. Altrimenti non uno ti passa, ma dieci giacché si ragiona a secondi e la piccola fermata conta.
Il Montenero 1931 non è sfuggito alla regola. Il Montenero 1931 che è stato vinto meritatissimamente da Tazio Nuvolari con l’Alfa Romeo 2300 e che ha avuto il campione sfortunato in Achille Varzi, il quale, dopo essere passato in testa al secondo giro, ha perduto la posizione iniziale e molte altre ancora per un banale incidente di gomme. Varzi ha poi compiuto il giro più veloce della giornata perché il campione non ha voluto soggiacere alla vittoria e ha voluto dimostrare il suo valore. Ma non conta, è l’Alfa Romeo che ha vinto ed è Tazio Nuvolari il corridore che ha conquistato il preziosissimo punto nel campionato e intascate anche le centomila graditissime lire del premio!
Un po’ di cronaca non starà male. La corsa, subito al primo giro, è entrata in una fase passionale. Due macchine e due corridori erano in testa con identico tempo: Fagioli sulla Maserati e Varzi sulla Bugatti, entrambi con un ottimo 14’32”, inferiore di ben sei secondi al vecchio record assoluto sul giro stabilito nel 1930 da Nuvolari con la P. 2. Seguivano in ordine: Chiron a 3 secondi, Nuvolari a 11, Borzacchini a 13, Campari a 37.
La gara era ormai impostata e nelle posizioni di testa si trovavano i leaders delle tre marche in lizza. Al secondo giro Fagioli cede all’incalzante corsa di Varzi, che passa primo mentre Nuvolari, con un bellissimo giro, si porta dal quarto al secondo posto: terzo passava Chiron e quarto Fagioli davanti a Campari. Borzacchini scompariva per guasto alla frizione. Si attendeva il terzo passaggio per conoscere l’ulteriore sviluppo della battaglia fra Varzi e Nuvolari, i due corridori manifestamente più veloci in gara. Ed ecco il colpo di scena improvviso e la risoluzione dell’appassionante duello. Varzi ritarda e arriva con una gomma a terra. Nel rallentamento e nel cambio della ruota se ne vanno cinque minuti buoni e le chances del campione italiano sfumano come nebbia al sole. Nuvolari vincerà perché non v’è, manifestamente, tolto di gara Varzi, chi possa inquietare il meraviglioso pilota italiano. Non Chiron che pure compie bellissime cose, non Fagioli che pare non poter reggere l’andatura del mantovano, non Campari, Ghersi e Biondetti e Cortese.
Fino al nono giro Nuvolari aumenta, anzi, il vantaggio. Ma al decimo un piccolo incidente di strada gli fa perdere leggermente terreno; tanto che Chiron, che nel finale compie il suo giro migliore, può ridurre da 1’31” il suo distacco a soli 43 secondi. Dietro Chiron, Fagioli, pur lamentando lo slittamento della frizione, può conservare facilmente il terzo posto davanti a Campari che finisce quarto e a Varzi che può risalire al quinto posto dopo aver compiuto al nono il giro record della giornata, in 14’ e 3/5, inferiore di sei secondi al miglior giro di Nuvolari compiuto in 14’6”.
Il lettore, a questo punto, deve essersi fatta una idea delle condizioni in cui si è svolta la lotta e della parte che hanno avuto, nella vittoria, le qualità delle macchine, la classe dei guidatori e un poco anche il più o meno benigno manifestarsi del caso.
La vittoria di Nuvolari e dell’Alfa Romeo rientrava nell’ambito della possibilità. L’esperienza passata insegnava, infatti, che minima, per non dire nulla, era la differenza fra le vetture di fronte, in particolare fra la Bugatti e l’Alfa Romeo protagoniste, quest’anno, di troppi incertissimi duelli per poter essere giudicate reciprocamente superiori di molto. La vittoria dell’Alfa Romeo deve considerarsi, perciò, regolare e ben meritata, presso a poco come non avrebbe potuto stupire una vittoria della Bugatti.
Naturalmente agli effetti tecnici assoluti sono i tempi e le medie fatte registrare le cose che contano. Orbene i dati sui quali appoggia il successo della gran marca nazionale sono i seguenti: Nuvolari ha migliorato di oltre undici minuti il record totale tenendo una media sul giro di circa 14’20” inferiore di ben 18 secondi al record precedente assoluto sul giro che era di 14’38” due quinti, segnato dallo stesso mantovano l’altro anno con l’Alfa Romeo P. 2. La 2300 permette, quindi, risultati notevolmente superiori a quelli della P.2 che fu vettura di possibilità eccezionali. Sulla stessa linea, presso a poco, ha marciato la Bugatti, la quale, oltre ad avere segnato con Varzi un giro record veramente eccellente, ha finito la corsa con Chiron, poco alienato al circuito del Montenero sfibrante e difficile come pochi, a soli 43 secondi di distacco; una inezia a considerare il peso e la importanza che in circuito come quello del Montenero finisce per avere la capacità di un guidatore e la maggiore, o minore conoscenza delle difficoltà stradali.
Niente di nuovo sotto il sole, perciò, in fatto di valutazione tecnica delle vetture. Alfa Romeo e Bugatti sono e restano sulla stessa linea in fatto di potenza, di velocità e di possibilità di impiego in circuiti aventi le caratteristiche del Montenero. Vi è la terza marca che sta fra le due, la Maserati, cioè, che è finita al terzo posto non molto lontana e anch’essa al di sotto del record del 1930 che le apparteneva. La 2800 Maserati, vettura veloce e potente, non aveva però alla guida uomini come Nuvolari, Varzi e Chiron che, sia detto una volta per sempre, ci sembrano i più completi attualmente. Inoltre Fagioli ha avuto noie di frizione che lo hanno leggermente ritardato. Tutto sommato non si può dire che la Maserati sia inferiore alle altre due. Lo sarà, forse, leggermente su circuiti del tipo del Montenero, ma non lo deve essere affatto in circuiti veloci e soprattutto a Monza, gare nelle quali la macchina bolognese sarà chiamata alla sua prova definitiva.
Il Montenero 1931 ha avuto un’altra caratteristica ancora. Ai primi sei posti si sono classificate tutte vetture della produzione 1931: tre Alfa Romeo 2300, due Bugatti e la Maserati. Settimo si è classificato, beneficiando degli incidenti che hanno fermati all’ultimo giro Ghersi e Biondetti, il primo su Bugatti e il secondo su Maserati, che occupavano il settimo e l’ottavo posto, il bravo D’Ippolito, ottimamente in gara con una sei cilindri 1750 Alfa Romeo. La produzione 1931 ha prevalso, quindi, nettamente ed è un indice della regolarità con la quale si è svolta la gara e della esatta graduazione dei valori meccanici. Nella 1100, che è una classe nella quale le vetture interessanti si fanno ognora più rare, ha vinto, come previsto, Premoli col Salmson monoposto. Seconda si è classificata la cosiddetta Talbot 1100 (motore Talbot costruito a Firenze con pezzi originali del Talbot 1500 e telaio d’una 1500 Bugatti) e terza la vecchia Salmson S. Sebastiano del romano Matrullo, un pilotino che sa guadagnarsi di forza le più meritate affermazioni anche con un mezzo meccanico oramai superato. Resterebbe da dire dei corridori. Il Montenero, di per se stesso, è un circuito per veri campioni. Il lettore non immagina nemmeno quali doti di abilità e di coraggio occorrono per girare veloci come i corridori debbono fare. C’è una parte in discesa con profondissimi strapiombi sul mare che fa davvero trattenere il fiato. E curve e curve e curve: di tutti i raggi e per tutti i gusti.
Sotto questo aspetto il record di Varzi a oltre 85 di media ha qualcosa di sbalorditivo; ed ha dello sbalorditivo anche la media tenuta da Nuvolari, il quale ha finito la corsa a oltre 83 di media, dopo essere salito, nel suo giro migliore (il sesto in 14’6”) ad oltre 85 anche lui. Varzi e Nuvolari sono due grandissimi campioni. Oggi Nuvolari non è più solo il pilota audacissimo, capace dell’exploit fantastico, ma anche possibile di incidenti di strada. Oggi Nuvolari è un campione completo, che va forte perché può andare forte senza rischiare l’impossibile, guidatore della tempra del calmissimo Varzi che è stilista meraviglioso oltre che combattente accanito.
Fra i due, il francese Chiron, non ha sfigurate. Anzi vorrei dire che si è imposto alla ammirazione proprio nella corsa che doveva essere per lui più dura, su un circuito difficilissimo e poco noto. Chiron è un grande campione al pari di Nuvolari e di Varzi, i nostri due assi maggiori. Fagioli pure è un abile guidatore, anche se non completo come i tre citati ma della classe, ad esempio, di Campari e di Borzacchini che pure non scherzano. Biondetti e Ghersi non avrebbero sfigurato. Anzi Ghersi e Biondetti erano veramente piaciuti. Cortese dal quale i livornesi attendevano la grande gara è stato forse inferiore all’attesa. Ma bisogna dire che Cortese è un giovane e che la 2300 deve essere una vettura che mette rispetto. E' già un titolo l’essere arrivato in fondo in un tempo più che discreto. Severi, ad esempio, un altro dei giovani dai quali si attendeva la grande prova, ha avuto un incidente di strada subito all’ultimo, tradito, non sappiamo se dall’emozione o dalla troppa foga iniziale. Severi potrà rifarsi, ma la lezione dovrebbe servirgli per l’avvenire.
Nessun incidente è avvenuto. Non piccolo merito ha avuto l’A.C. Livorno che ha fatto le cose per bene. Il Comm. Tron meritò ampia lode da parte di S. E. Ciano alto Patrono di questa manifestazione che ha ancora guadagnato terreno.
Assisteva il Comm. Florio, Presidente della Commissione Sportiva. Dopo il Montenero Nuvolari si affianca a Varzi nella classifica del campionato guidatori con due punti. E nel campionato marche l’Alfa Romeo raggiunge la Maserati con tre punti. Due battaglie restano ancora in calendario e sono la Coppa Acerbo e Monza, gare alle quali non potrà non arridere il successo tecnico e sportivo migliore.
(Corrado Filippini)
LE CLASSIFICHE

Classifica assoluta:
1.Nuvolari su Alfa Romeo che ha percorso i 200 Km. in 2h.23’40”4/5, alla media oraria di Km. 83.518;
2.Chiron su Bugatti in 2h.24’24”3/5;
3.Fagioli su Maserati in 2h.26’48”3/5;
4.Campari su Alfa Romeo in 2h.27’27”2/5;
5.Varzi su Bugatti in 2h.28’56”2/5;
6.Cortese su Alfa Romeo in 2h.33’32”;
7.D'Ippolito su Alfa Romeo in 2h.38’39”;
8.Taruffi su Itala in 2h.39’12”2/5;
9.Castelbarco su Bugatti 1500 in 2h.39’36”2/5;
10. Carraroli su Alfa Romeo in 2h.42’21”2/5.
Fontana (Bugatti) che ha compiuto i 200 Km. in 2h.39’10” è stato squalificato per irregolare cambio di guida.
Seguono Ianoch (Alfa Romeo) fermato al 10°giro e Ruggieri (Talbot) fermato pure al 10°giro.
Giro più veloce: il 9° di Varzi su Bugatti in 14’ e 3/5, alla media di Km. 85.552.

Classifica della classe 1100 cmc.:
l. Premoli su Salmson in 2h.14’03”2/5, Km./h 71.632;
2. Ferrari su Talbot in 2h.14’05”3/5;
3. Matrullo su Salmson in 2h.16’39”4/5;
4. Pratesi su Salmson in 2h.16’55”;
5. Cioni su Fiat in 2h.27’51”.
Giro più veloce: il 7° di Premoli su Salmson in 16’14”, media Km. 73.922.

(Da “L’Auto Italiana” N°22/23 Anno XII, 10-20 Agosto 1931)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  Vittoria dell’industria italiana al Gran Premio automobilistico per la Coppa Ciano
Tazio Nuvolari ha pienamente risposto alla fiducia dei suoi ammiratori. La sua vittoria sul Circuito del Montenero è stata convincente: le doti di velocità dell’Alfa Romeo sono apparse all’evidenza e valorizzate dall’abilità del grande modesto nostro campione. Poiché Tazio Nuvolari è veramente un tenace ed un modesto. La stagione del corridore mantovano è stata caratterizzata da una attività eccezionale. L’Alfa Romeo ha voluto essere presente alle maggiori competizioni, non preoccupandosi se il primo inizio di stagione, la preparazione delle macchine poteva sembrare prematura ed affrettata. La grande casa costruttrice italiana è rimasta onorevolmente al suo posto di battaglia.
Anche quando altri hanno preferito disertare il campo e attendere per le aperte competizioni momenti più agevoli e propizi.
L’Alfa Romeo ha avuto il merito di affrontare i più diretti avversarii in Francia, in Germania, nel Belgio, ovunque. Il bilancio delle prove sostenute dalla grande Casa è più che lusinghiero. Il duello Bugatti-Alfa ha appassionato gli sportivi suscitando notevoli ripercussioni all’ estero. I recenti risultati nelle più classiche competizioni sono tali da deporre completamente a favore della grande Casa di Milano.
Il Circuito del Montenero per la Coppa Ciano ha detto una parola decisiva sulle possibilità delle velocissime Alfa Romeo. Tazio Nuvolari in una corsa oltremodo difficile si è imposto in grande stile. I maggiori e più diretti avversari erano sce¬si in campo, ben sapendo il valore spor¬tivo e tecnico della competizione automo¬bilistica alla quale Livorno dedica ogni anno le sue maggiori cure. Tazio Nuvolari, all’arrivo, è apparso commosso alle dimostrazioni di vibrante entusiasmo della folla. S. E. il Ministro Ciano ha voluto complimentarsi col valoroso guidatore capace d’ogni prodezza. Il circuito del Montenero colle sue difficilissime curve costituisce il miglior collaudo di una macchina; e l’Alfa Romeo è apparsa una volta ancora velocissima tra le veloci.
Si annuncia il Gran Premio di Monza. Dopo il circuito del Montenero la prova dell’Autodromo che ha salutato le maggiori imprese dei migliori guida¬tori, assurge a particolare importanza. Le case rego¬larmente battute a Livorno intendono muovere alla riscossa e tentare la rivincita. Non soltanto Alfa Romeo, Bugatti, Maserati scenderanno in campo. La competizione si annuncia aperta, appassionantissima. I due grandi nostri campioni Varzi e Nuvolari tro¬veranno modo una volta ancora di cementarsi nella più audace e cavalleresca delle competizioni. Le folle sportive italiane tutto possono attendere dai due me¬ravigliosi intrepidi campioni del volante.

(Da: “La Domenica Sportiva”, Settimanale Illustrato de “La Gazzetta dello Sport”, Anno XVIII n°32, 9 agosto 1931)